Venerdì 3 Giugno alle ore 21:00, presso la sala conferenze dell’Associazione Archeosofica di Roma, in Piazza Ungheria 6 si terrà la conferenza “Alchimia Medioevale Italiana ”A cura della d.ssa Cristiana Sclano.

Alchimia Medioevale Italiana

La pratica dell’alchimia nel medioevo veniva chiamata “Arte Reale”. Questa espressione condensava in sé l’idea che gli esseri erano decaduti, ma potevano autosuperarsi per la perfettibilità umana e con l’aiuto dell’Arte. La reintegrazione primordiale dell’uomo alla superiore dignità regale spirituale era ritenuta conquistabile con la Suprema Grande Opera, o, con altri termini: Opera mistica, Via dell’Assoluto, Opera della Fenice.

Nicola-Pisano-Attr.-San-Francesco-riceve-le-stimmate-1270-80-circa-Pistoia-Museo-CivicoDurante il periodo medioevale l’esperienza dello spogliamento della natura umana per seguire le sole ispirazioni della Grazia fu il tema di numerosi monaci cattolici che per sfuggire alla vigilanza e alla persecuzione e per procedere in santa pace in questo esercizio di distacco da ogni cosa si dettero al velo e al sotterfugio dell’Alchimia.

Fra gli alchimisti medioevali vi sono stati molti personaggi e l’Italia è stato un paese nel quale hanno preso vita lab-oratori ed esperienze che hanno portato l’arte e la scienza alchemica ad altissime vette.
Tra i personaggi che hanno sviluppato e vissuto questa “Arte” troviamo francescani come san Bonaventura, Frate Elia e san Francesco, domenicani della statura di Alberto Magno e San Tommaso d’Aquino, lo stesso san Domenico. Studiosi, artisti e poeti come Cecco d’Ascoli, Dante Alighieri, Arnaldo da Villanova e molti altri, taluni poco noti.

Durante l’incontro si parlerà di alcuni di questi personaggi e dei simboli attraverso i quali hanno descritto e tramandato la realizzazione della Grande Opera Alchemica.

Venerdì 3 Giugno 2016
Ore 21:00
Ingresso Libero

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