Conferenza Che cos’è la Cosmoionica?

mercoledì 13 febbraio, ore 21:00

 

La Cosmoionica è un mezzo investigativo d’indagine e di conoscenza dell’uomo e dell’universo. Essa richiede l’azione sinergica di due elementi autonomi: lo strumento, cioè il Radar Cosmoionico, costruito e funzionante secondo il principio della radio, e l’operatore, cioè l’uomo, considerato unità elettro-psico-fisica. Il Radar Cosmoionico fa da supporto allo sperimentatore permettendo di rilevare, selezionare e “amplificare” onde e informazioni dai vari piani e dimensioni del cosmo. Ogni cosa, fisica o metafisica, ha una sua vibrazione (cfr. de Broglie, 1924), quindi un suo segnale caratteristico, semplice o complesso, ma sempre suo proprio. Queste radiazioni si propagano ed avvolgono lo “spazio”, si compenetrano e si influenzano a vicenda, assumendo chiaramente una diversa natura di vibrazione e di informazione a seconda dei piani da cui provengono. Dimensioni che sono prese in considerazione e analizzate dall’osservatore, l’uomo, capace di indagare tutto ciò che lo circonda. Grazie all’ausilio di un elemento rilevatore fisico, il radar cosmoionico, è possibile rendere cosciente qualcosa che, in realtà, già è chiaro a livello profondo del subconscio umano.

Onde e particelle. L’ipotesi che nell’universo «tutto vibra», come affermato -sin dal tempo del mito- da Ermete Trismegisto, ha trovato nella fisica del XX secolo diverse conferme. Ogni oggetto è al tempo stesso sostanza e vibrazione, onda e particella, dagli elementi subatomici ai corpi composti da miriadi di questi. La Cosmoionica è uno dei mezzi con i quali si possono indagare queste vibrazioni usando gli stessi principi di una comune radio, opportunamente tarata, per amplificare quello che il subcosciente, vero strumento rivelatore, indica allo sperimentatore.

Ipotesi. Il funzionamento del Radar Cosmoionico si basa sul presupposto che la vera centralina di captazione e traduzione delle vibrazioni non sia nel circuito dell’apparecchio, ma nello sperimentatore. Grazie alla parte del cervello nota come diencefalo, infatti, è possibile relazionarsi con queste vibrazioni e leggerne il significato sintetico; purtroppo questo processo, a meno di una particolare predisposizione o di un allenamento adeguato, rimane completamente al di sotto del livello cosciente, compresa la parte finale di comprensione delle vibrazioni (necessaria per dare una risposta a un’indagine). I Radar Cosmoionici, appunto, amplificano e aiutano lo sperimentatore nel suo compito, confidando nel fatto che ad ogni “elettrone”, onda/particella alla base dei fenomeni elettrici, corrisponda anche uno “psicone”, veicolo dell’attività vibratoria della coscienza. Questa è la base dell’ipotesi filosofica e scientifica nota come «panpsichismo».

Possibilità. Le possibilità d’indagine della Cosmoionica sono innumerevoli: per ricerche semplici, affini a quelle della Radiestesia come l’analisi di elementi chimici, la ricerca di oggetti e persone, la verifica di simpatie o antipatie alimentari fino a sperimentazioni più ardite come la ricostruzione storica o l’esplorazione dei mondi soprasensibili. Secondo alcuni sperimentatori, in condizioni speciali, diventa addirittura possibile influenzare le vibrazioni di altri oggetti, trovando soluzioni per l’agricoltura e la medicina a distanza (come ipotizzato da alcuni valenti clinici del XX secolo).

Personaggi celebri. Diversi sono gli sperimentatori che si sono dedicati alla Cosmoionica, soprattutto in ambito medico: uno dei pionieri fu Albert Abrams (XX sec.), celebre neurologo, il quale per primo cercò di curare i pazienti puramente tramite oscillazioni radio. Ricercatori come C. Upton e G. Richards capirono la fondamentale importanza dell’operatore per far funzionare lo strumento. T.G. Hieronymus costruì una macchina che usava internamente un prisma per «caricare» l’acqua da dare poi ai pazienti oppure da spargere sui campi coltivati, mentre in Russia G. Lakhovsky progettò i suoi circuiti oscillanti. I coniugi De la Warr costruirono altri strumenti di diagnosi e cura fino agli anni ’70 e riuscirono a smentire le accuse di ciarlataneria perfino in tribunale. Il fisico e scrittore John W. Campbell, inizialmente scettico, non solo si ricredette ma progettò egli stesso alcune centraline. In Italia, il contributo più importante è stato dato dal dott. Giambattista Callegari con i suoi studi sulla Radionica e da Tommaso Palamidessi che, dopo la collaborazione con il prof. Giuseppe Calligaris sulle applicazioni avanzate -di carattere e finalità anche spirituali- degli anni ‘40, ha creato una precisa disciplina denominandola «cosmoionica».

Il Radar Cosmoionico. Lo strumento è affine a un comune apparecchio radio e presenta gli stessi circuiti: uno di sintonia per rintracciare il segnale, uno di amplificazione per dare forza al segnale sintonizzato e un’unità di rilevazione per rendere il segnale percettibile. Il nucleo fondamentale è l’unità di sintonia il cui scopo è quello di favorire l’accordo del subcosciente con la realtà che si intende analizzare. Generalmente questa funzionalità è rilevata da un circuito oscillante composto da una bobina ed un condensatore variabile. All’interno della bobina viene posto il testimone che agisce da “eccitatore” mentre la sintonia viene realizzata modificando la capacità del condensatore. La frequenza di risonanza del risuonatore viene così spostata fino ad ottenere una sintonia fra onda del testimone e risuonatore, avendo sempre ben chiaro che il genere di sintonia che si intende realizzare non è di tipo puramente elettromagnetico.